Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono un DSA?
Caro genitore, vorrei innanzitutto rassicurarti sul fatto che se tuo figlio ha un disturbo specifico dell’apprendimento non è un bambino malato, ma un bambino con una differente modalità di apprendere. Il suo cervello funziona semplicemente in maniera diversa quando deve imparare. Infatti, i soggetti con DSA hanno un Quoziente Intellettivo uguale a quello di tutti gli altri, se non addirittura superiore! Si tratta di persone molto creative, con una marcia in più, che riescono spesso in cose molto difficili per la maggior parte di noi ma non riescono in cose che per gli altri risultano banali. Tant’è che io, come tanti colleghi, non reputo opportuno definirlo un “Disturbo” ma una “caratteristica”.
I DSA si manifestano nonostante un’istruzione adeguata e un ambiente culturale e familiare favorevoli. Per fare diagnosi di DSA non vi devono essere lesioni neurologiche, deficit sensoriali (es. deficit visivi) né problemi cognitivi più generali.
Ma allora perché si incontrano tanti problemi a scuola talvolta? Perché purtroppo il sistema scolastico non è preparato ad accogliere questa diversità. Ma tratteremo questo aspetto in maniera più approfondita in un successivo articolo.
Ora vorrei aiutarti a capire se tuo figlio presenta un DSA, in particolare il disturbo specifico dell’ apprendimento della matematica, la discalculia, che è quello di cui mi occupo nello specifico della mia attività.
Questi bambini, non presentando problemi cognitivi, non hanno difficoltà di ragionamento né nella comprensione delle spiegazioni orali o di un testo letto da altri. Hanno, invece, difficoltà nei “doppi compiti”, cioè nel fare due cose contemporaneamente (es. nello scrivere appunti, perché implica che si debba ascoltare e scrivere contemporaneamente o nel leggere e comprendere un testo).
I bambini con DSA preferiscono ascoltare che leggere per studiare!
..nello specifico la discalculia che caratteristiche presenta?
“Cos’è la discalculia?”. Essa viene definita come il “disturbo relativo all’apprendimento del sistema dei numeri e dei calcoli”.
Ma di cosa si tratta precisamente?
Un soggetto con discalculia può presentare:
- Difficoltà nell’identificare i numeri e nello scriverli – anche sotto dettatura – , in particolare se sono lunghi, cioè con molte cifre (es. scrivi centocinque → 1005);
- Difficoltà nella comprensione di termini aritmetici;
- Difficoltà nel riconoscere le cifre che compongono un numero (es. nel dire che il numero 45 è formato da 4 e 5);
- Difficoltà nell’identificare i rapporti fra le cifre all’interno di un numero (es. nello stabilire che 45 è formato da 4 decine e 5 unità) e nella diversa denominazione di una cifra a seconda della posizione che occupa all’interno di un numero (es. 1 si chiama “uno” se è unità; 10 “dieci” se è decina ecc.) ;
- Difficoltà ad attribuire un preciso significato alla posizione delle cifre all’interno di un numero (es. per cui non c’è differenza tra 15 e 51);
- Difficoltà nel numerare in senso progressivo soprattutto decrescente (cioè a contare all’indietro: 10, 9, 8, 7…);
- Difficoltà nelle 4 operazioni (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione), soprattutto quando si tratta di eseguirle a mente. È possibile che:
- confondano i segni aritmetici per cui possono eseguire una moltiplicazione come un’addizione. Es. 36 x 2 = 38;
- non utilizzino procedure di conteggio facilitanti. Es. 8 + 4 = partono da 4 per aggiungere 8 invece che partire da 8 e aggiungere 4 che è più veloce;
- abbiano difficoltà nell’apprendere le regole e le procedure dei calcoli (es. nel prestito; riporto Es.: 65 – 9 = 64 invece di sottrarre all’unità 5 il 9, sottraggono a 9 il 5. Es.: 64 – 57 = 10 perché la eseguono nel seguente modo → unità: 4 – 7 = 0; decine: 6 – 5 = 1);
- difficoltà nell’incolonnamento (cioè ad allineare correttamente i numeri);
- difficoltà nell’inserire i decimali o simboli durante i calcoli;
- Difficoltà nel passaggio ad una nuova operazione. Tendono a perseverare nel ragionamento precedente (es. se devono eseguire una addizione e poi una sottrazione, possono svolgere quest’ultima come se si trattasse ancora di un’addizione);
- Difficoltà nel cogliere nessi e relazioni matematiche;
- Difficoltà ad associare ad una certa quantità il numero corrispondente (es. a 5 palline associare il numero 5);
- Difficoltà ad imparare il significato dei segni aritmetici (es. “più” equivale a sommare; “meno” a sottrarre, cioè a togliere ecc.);
- Difficoltà nel giudizio di grandezza tra numeri (es. 4 è più grande di 3);
- Difficoltà nello svolgimento di compiti in sequenza;
- Difficoltà di orientamento spaziale (per cui può confondere cifre simili ma orientate diversamente. Es., 6 viene confuso con 9; cifre somiglianti fra loro. Es.: 3 e 5);
- Difficoltà nell’imparare le tabelline.
Oltre alle suddette difficoltà i bambini con discalculia possono avere difficoltà nel:
- memorizzare i giorni della settimana;
- memorizzare i mesi in ordine;
- ricordare la loro data di nascita, il Natale e le stagioni;
- distinguere la destra con la sinistra;
- nell’organizzazione del tempo;
- nel sapere che ore sono e che giorno sia;
- nel leggere l’orologio;
- allacciarsi le scarpe o i bottoni;
- in giochi come la dama (difficoltà a comprendere le regole ma, soprattutto, a spostare le pedine, perché il loro orientamento nello spazio è diverso dal nostro);
- nel raggruppare gli oggetti in gruppi.
Ricordiamoci che la diagnosi può essere fatta solo alla fine della terzo anno della scuola primaria, quando il concetto di numero è stato acquisito pienamente.
Tuttavia, una valutazione precoce, anche in età prescolare, permette di intervenire tempestivamente per ridurre l’intensità della discalculia.
Per fare diagnosi di DSA non vi devono essere lesioni neurologiche, deficit sensoriali (es. deficit visivi), problemi cognitivi più generali. Essa si manifesta nonostante un’istruzione normale, un’intelligenza adeguata, un ambiente culturale e familiare favorevoli.
Dr.ssa Federica De Angelis Libero professionista, laureata in Psicologia dei Processi Cognitivi e del Recupero Funzionale e specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso la CRP di Roma. iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Campania con il numero 4606 Leggi altri articoli dello stesso autore… |
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