Relazione del dott. Stefano Bizzarro a margine del XXVIII Congresso AIRM del 22/24 maggio 2023 ad Ischia.
Buongiorno a tutti,
ringrazio gli organizzatori del congresso dell’AIRM per avermi dato l’opportunità di parlare delle acque termali dell’isola di Ischia: il tema di oggi riguarda appunto l’utilizzo ed i benefici di queste acque.
Mi presento: mi chiamo Stefano Bizzarro, sono un medico specializzato in Microbiologia e Virologia che ha vissuto nella sua vita professionale due percorsi diversi.
Attualmente sono responsabile del Laboratorio di Patologia Clinica del CDPR Centro Diagnostico Polispecialistico Regionale dell’INAIL di Napoli dopo aver lavorato al Laboratorio di Patologia Clinica dell’Ospedale San Paolo di Napoli.
Nella prima parte della mia vita professionale mi ero avvicinato, al mondo del benessere facendo il medico termalista e successivamente il Direttore Sanitario di alcuni stabilimenti termali.
È stata una bella esperienza, che mi ha fatto conoscere, fra l’altro, le problematiche di questo “universo” e mi ha reso consapevole, attraverso l’osservazione, delle difficoltà nella gestione di un reparto termale.
Ischia è una delle realtà produttive più importanti della Regione Campania anche perché dispone di ben 118 strutture termali, oltre 100 delle quali accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale.
In effetti, il fatturato di questo settore risulta essere il primo della Campania ed uno dei più cospicui d’Italia, rappresentando l’isola d’Ischia una delle più rinomate mete termali mondiali.
Partendo dalle origini storiche, le cure termali rappresentano forse l’unico mezzo di cura rimasto pressoché immutato, attraverso alterne vicende, da almeno 25 secoli.
Nel solco di questa tradizione si inserisce, a buon diritto, la storia dell’Isola di Ischia, eccezionalmente ricca di sorgenti termo-minerali e di soffioni naturali che ne hanno fatto sin dall’epoca romana una stazione termale di primaria importanza, già citata da Strabone e da Plinio.
Gli antichi abitanti dell’Isola (Feaci, Calcidesi, Cumani ecc.) usavano le sorgenti termo-minerali per curare tutte le infermità. Fu però un medico calabrese del Cinquecento, Giulio Iasolino, a compiere un vero e proprio studio sistematico sulle acque dell’Isola con il suo trattato “De rimedi naturali che sono nell’isola di Pithaecusa”
Nell’800 le terme di Casamicciola, uno dei sei comuni dell’isola, furono frequentate da illustri ospiti quali il cardinale Conti Michelangelo che in seguito diverrà Papa Innocenzo XIII e nel 1864 Giuseppe Garibaldi reduce dalla ferita di Aspromonte, ed entrambi beneficiarono in modo significativo dell’uso delle acque termali, guarendo le proprie infermità.
Più recentemente la storia, non solo termale, dell’isola di Ischia è stata segnata dall’avvento di due grandi imprenditori come Angelo Rizzoli e Gaetano Marzotto, che hanno investito nel settore termale, diventando due pietre miliari della storia isolana. Gli studi del famoso vulcanologo Alfred Rittmann hanno dimostrato negli anni 1927-1928 che l’isola di Ischia non è un vulcano in senso stretto ma un Horst vulcano-tettonico ossia una serie di zolle variamente sollevate ed inclinate, di cui il monte Epomeo, con i suoi 789 m. ne rappresenta la parte più alta.
Le acque termali dell’Isola di Ischia: utilizzo e benefici
Ma veniamo all’utilizzo delle acque termali, anzitutto va detto che la cura termale non deve rappresentare un fatto isolato o peggio, un tentativo nella storia terapeutica del malato, ma una decisione precisa e coordinata.
Le cure termali che possono essere praticate nell’isola di Ischia sono:
- Balneoterapia.
- Fangoterapia.
- Terapia Inalatoria.
- Antroterapia.
Ai trattamenti strettamente idrologici possono essere associati durante il ciclo di cura termale:
- Massoterapia.
- Ginnastica Medica e Fisioterapia.
- Idrokinesiterapia.
Per inciso sottolineiamo il fatto che le cure prescrivibili in convenzione ASL prevedono, al momento, un solo ciclo di 12 cure di fanghi e bagni oppure di cure inalatorie per anno solare, ad eccezione di pochissime categorie protette che ne possono effettuare due.
Riteniamo che queste limitazioni non giovino alla pratica clinica in generale, per la quale sono necessari 2 cicli di terapie a distanza di 6 mesi per ottenere risultati ottimali. Tale innovazione determinerebbe un forte risparmio per il SSN in termini di mancata prescrizione di farmaci antiinfiammatori, antidolorifici e di tanti altri usati nella terapia termale.
Veniamo alla qualità delle acque minerali: l’imponente bacino idro-minerale di Ischia consta di circa 100 emergenze variamente distribuite e presenti in tutto il territorio dell’isola, diviso in 6 Comuni: Ischia, Barano, Casamicciola, Forio, Lacco Ameno e Serrara Fontana.
Volendo riassumerle in base al comune di appartenenza abbiamo:
- 33 emergenze idrogeologiche a Casamicciola
- 22 ad Ischia
- 14 a Lacco Ameno
- 12 a Forio
- 10 a Serrara Fontana
- 8 a Barano.
Numerose hanno considerevole portata, 11 di esse superano i 5 l/s ed 1 i 10 l/s.
Possiamo distinguere due grandi categorie di acque termali dell’isola di Ischia: le Cloruro Sodiche e le Bicarbonato Alcaline.
Le acque Cloruro Sodiche sono acque salse e simili, acque salso-solfato alcaline e acque salso-solfato-alcaline terrose. Invece, le acque Bicarbonato Alcaline sono bicarbonato solfate e bicarbonato-solfato-alcaline.
Le acque minerali di queste principali categorie sono, in genere, concentrate, termali ed ipertermali, e vengono impiegate in terapia soprattutto sotto forma di pratiche esterne ossia Fanghi, Bagni e Trattamenti Inalatori.
Per le acque salse si tiene conto dei fenomeni di permeabilizzazione mucosa da esse indotti.
Il significato generale è quello di un’attività antiflogistica nel senso di assecondare e favorire reazioni ed effetti antinfiammatori. Per le acque bicarbonate e solfate, gli effetti principali sono quelli mucolitici come pure viene mitigato l’ambiente acido-respiratorio connesso a flogosi subcronica e cronica. Veniamo alla descrizione delle terapie termali cominciando dai fanghi. Il fango curativo degli stabilimenti termali dell’Isola di Ischia, secondo una definizione classica, è una melma ipertermale derivante dalla commistione di una componente solida (argilla), con una componente liquida (l’acqua termale) ed usata, dopo opportuna preparazione, nella pratica medica sotto forma di impacco.
La componente solida prende il nome di fango vergine ed è costituito prevalentemente da argilla, agglomerato di minerali allo stato cristallino sotto forma di granuli estremamente fini. L’unione dell’argilla con l’acqua termale in apposite fangaie avviene per un periodo minimo di sei mesi di maturazione. In questo periodo si formano: alghe, diatomee e protozoi che saranno indispensabili per l’attività biologica del fango. Le acque dell’isola sono tutte molto ricche di sali (ipertoniche) e molto calde (ipertermali).
Durante questo periodo si verificano numerosi processi, tra i quali la trans-mineralizzazione, ossia l’integrazione tra il fango e l’acqua minerale con scambio di metaboliti, la rielaborazione di sostanze organiche, la modificazione delle caratteristiche organolettiche e la variazione di alcuni parametri fisico-chimici del fango maturo rispetto al fango vergine originario.
I Fanghi di Ischia sono classificati come Cloruro-Solfato-Bicarbonati, con prevalenza di questo o quel gruppo chimico di base, nei vari bacini idrotermali di cui il territorio isolano è particolarmente ricco.
Alla fine del periodo di maturazione il fango, prelevato dalle fangaie a mezzo di sistemi automatici o semiautomatici è pronto per l’uso. La temperatura del fango, generalmente intorno ai 44°C, e la durata media della singola applicazione (tra i 20 ed i 30 minuti) sono decise dal medico termalista a seconda della localizzazione della malattia e dalle condizioni cliniche generali del malato. Il paziente verrà ricoperto con lenzuola calde per evitarne il raffreddamento rapido. Al termine dell’applicazione viene fatta una doccia di pulizia con acqua termale ed eventualmente un bagno terapeutico in vasca a 37-38°C per una durata di 15-20 minuti. In seguito, il paziente asciugato viene invitato ad accomodarsi su un lettino per la fase di reazione che dura 20-30 minuti nella quale continua a sudare. In questa fase continuano le evenienze biologiche avviate dall’applicazione del fango e dai processi di adattamento ad esse.
Fangoterapia e balneoterapia da soli o associati esercitano numerose influenze biologiche, in rapporto alla estensione del fango o del bagno ed alla durata della singola applicazione ed alla durata ed al ritmo del ciclo di cura.
L’avvio di tali azioni biologiche è a partenza locale cioè dalla pelle, con influenza sulla temperatura, la circolazione distrettuale, su processi di assorbimento cutaneo, con attivazione delle ghiandole sudoripare e coinvolgimento dei fattori flogogeni locali e delle sostanze che interessano la percezione e la trasmissione del dolore.
Agli effetti locali seguono quelli generali con aumento della temperatura corporea, influenze sull’apparato cardiocircolatorio e respiratorio e sul ricambio idrosalino.
Riassumendo quindi: Il ciclo di fango-balneo-terapia di Ischia è in grado di provocare: azione antiinfiammatoria, azione antalgica, azione miorilassante, aumentata resistenza verso noxae morbose e, infine, effetti metabolici.
Le più diffuse patologie trattate, a grandi linee, sono:
- Reumoatropatie e Sindromi Dolorose collegate.
- Perivisceriti.
- Malattie del Ricambio, soprattutto Gotta.
- Malattie Cutanee.
- Arteropatie Periferiche.
Le controindicazioni invece, sono: le fasi acute delle malattie comprese quelle per cui sono indicate le cure termali:
- Cardiopatie Scompensate.
- Manifestazioni Emorragiche.
- Neoplasie Maligne.
- Tubercolosi in atto o guarita di recente.
Sempre nell’ambito delle controindicazioni, il medico termalista ha il compito di valutare il paziente con saggezza ed esperienza, inquadrando un dato anamnestico che comprenda patologie e conseguenti terapie in atto. Quindi è indispensabile una buona esperienza in campo termale ed entrare in empatia con il paziente. Questo serve ad affrontare nel migliore dei modi l’ampio spettro di piccole e grandi “emergenze “ che si dovessero presentare.
Nella terapia termale, la crisi termale è un fenomeno transitorio che può, non deve necessariamente, comparire tra il 4° ed il 6° giorno di cura.
La sintomatologia è rappresentata da: malessere, insonnia, febbricole, modificazioni dell’alvo e la riacutizzazione della sintomatologia locale.
A seconda dell’intensità dei sintomi, il medico decide una eventuale sospensione di 1-2 giorni del trattamento termale.
Nelle malattie a carattere prevalentemente flogistico (o vicine alla fase acuta) la crisi termale è la regola e conviene sospendere la cura almeno per un solo giorno.
Contrariamente a quanto si possa pensare, non c’è alcun rapporto tra la comparsa della crisi termale ed i risultati e l’efficacia della cura.
L’altro grande gruppo delle cure termali è rappresentato dalle cure inalatorie, di cui beneficiano Bronchiti, Riniti, Sinusiti e Otiti croniche.
Le inalazioni e gli aerosol sono le due modalità diverse e più frequenti delle cure inalatorie.
Il loro scopo è quello di agire direttamente sull’apparato respiratorio, facendo pervenire le acque ad immediato contatto con le vie respiratorie in concentrazioni sufficienti ai fini curativi.
Entrando nello specifico: le inalazioni vengono praticate con apparecchi che determinano la parcellizzazione delle acque minerali producendo vapore che consente l’interessamento delle alte e medie vie respiratorie. Durano circa 15 minuti.
La pratica degli aerosol, invece, consente una frammentazione assai più spinta delle acque termali, che ne permette l’arrivo fino ai siti respiratori più profondi. Durano anch’esse circa 15 minuti.
Viene impiegato circa 0.5/1 litro di acqua termale.
Un ciclo terapeutico comprende 12 applicazioni e può essere ripetuto più volte durante un anno. Due cicli annuali per 2-3 anni consecutivi costituiscono uno schema terapeutico di indubbia validità particolarmente ai fini di prevenzione e riabilitazione.
Rapporto tra cure termali e fisioterapia nella riabilitazione
L’associazione fra fisioterapia e servizi medici termali creno-fisio-kinesi-terapia è una pratica abbastanza utilizzata sull’Isola.
Questa tematica mi è molto cara, in quanto me ne sono occupato in modo sistematico quando svolgevo il ruolo di Direttore Sanitario delle strutture termali con le quali ho collaborato e credo di poter dire che rappresenta un fiore all’occhiello per l’Ente per il quale lavoro ossia l’INAIL, nelle proprie attività di Istituto: il rapporto tra cure termali e fisioterapia nella riabilitazione dei propri assistiti.
Le tecniche fisioterapiche classiche quali la massoterapia svolta dal terapista attraverso l’azione meccanica delle mani o con l’ausilio di apparecchiature vengono integrate con l’utilizzo delle acque termali sfruttandone alcune sue caratteristiche fisiche ossia la temperatura, la viscosità, la spinta idrostatica oltre che gli effetti derivanti dalla loro composizione chimica.
L’idrokinesiterapia deve essere effettuata in piscine con l’assistenza del fisioterapista anche egli immerso in acqua.
L’acqua calda produce vasodilatazione e rilasciamento muscolare, mentre quella fredda produce vasocostrizione periferica ed aumento del tono muscolare.
Ad esempio, i bagni alternati in acqua calda e fredda, posseggono un effetto benefico sul riassorbimento degli edemi degli arti. Inoltre, la possibilità di usare acqua con adeguate temperature, permette di diminuire gli stati contratturali della muscolatura e compiere movimenti attivi o passivi di raggio maggiore e con minori difficoltà e minore sofferenza per il paziente.
Il fisioterapista percepisce da subito, il sollievo del paziente nell’effettuare movimenti senza dolore.
Si tratta quindi di sfruttare il sinergismo tra le diverse cure: il ciclo fango-balneo-terapico e un ciclo di fisioterapia che deve avere comunque tempi più protratti. Nei casi di rigidità articolari post traumatiche che seguono interventi chirurgici ortopedici, nelle sequele di fratture, lussazioni etc. sono da preferire i fanghi, perché non c’è da temere una riacutizzazione.
In numerose malattie che provocano prima limitazione funzionale, poi riduzione dell’attività e quindi gravi impedimenti, le cure termali dell’Isola d’Ischia possono essere impiegate:
- nella prevenzione della malattia;
- nella cura;
- nella cura dei postumi;
- nella prevenzione delle recidive.
L’applicazione di cure termali può provocare:
- un’azione curativa completa senza postumi;
- un’azione di arresto o di rallentamento del processo morboso;
- il recupero meccanico e biologico di lesioni reversibili;
- un’azione preventiva di future complicanze;
- infine, un’azione più o meno duratura sulle turbe funzionali.
Le condizioni che esercitano un’influenza favorevole sul risultato della cura termale sono:
- tendenza spontanea alla remissione delle lesioni articolari e para articolari;
- scarsa intensità della flogosi;
- tendenza poco evolutiva della malattia;
- superamento della fase iniziale della malattia;
- assenza di acuzie nei fenomeni flogistici;
- assenza di lesioni articolari e para articolari irreversibili;
- assenza o discrezione di fenomeni generali;
- buone condizioni generali.
In tutti quei casi di Remissioni Lesioni Articolari e Paraarticolari come: vari tipi di artrosi, nevralgie vertebrali, artropatie post traumatiche, periartriti della spalla, la fango-terapia risulta essere una terapia risolutiva. Per quanto riguarda la scarsa intensità della flogosi. L’infiammazione intensa rappresentata ad esempio dalle fasi attive delle artriti reumatoidi è una controindicazione alle cure termali. Mentre le artrosi dolorose ne rappresentano una indicazione. Allo stesso tempo, una tendenza evolutiva della malattia, come le fasi attive delle artriti reumatoidi e le connettiviti sistemiche rappresentano una controindicazione alle cure termali, mentre le artrosi dolorose e le discopatie ne sono una indicazione.
Cronologia della Malattia e cure termali
I manuali di medicina termale suggeriscono che le cure termali siano precedute, in caso di fase acuta, da adeguata cura farmacologica. Nelle prime due settimane, vengono previste terapie farmacologiche, mentre nelle due settimane successive si effettuano le cure termali. Questa gestione del tempo del paziente dipende chiaramente dalla prescrizione del medico curante, considerando che, di solito, i pazienti vengono sull’isola per effettuare una terapia di una o al massimo due settimane. Ne consegue che un medico termalista riduce i tempi descritti in proporzione al periodo delle cure disponibili del paziente.
Per quanto riguarda l’andamento delle acuzie esistono delle patologie che, nonostante siano quasi irreversibili ed abbiano una forte componente flogistica, come l’artrite reumatoide, la rottura della cuffia dei rotatori, la spondilite psoriasica ecc. possono comunque beneficiare del trattamento delle cure termali, ottenendo una notevole riduzione della flogosi nonostante l’irreversibilità. Questo limitatamente alle manifestazioni che sono ancora reversibili. Assenza di fenomeni morbosi generali. Le buone condizioni generali di un paziente sono una condizione importante per il successo di una cura termale.
Cure termali – Prospettive
Per quanto abbiamo discusso nella nostra relazione sulle cure termali, è probabile che, seppure in numero sempre crescente, siano ancora non tantissimi, come sarebbe auspicabile, i cittadini che usufruiscono di tali cure rispetto a quelli che potenzialmente possono averne bisogno. Pertanto, appare giusto, sul piano medico-clinico e sul piano sociale, il ruolo più ampio che si vuole fare assumere alle cure termali dell’Isola di Ischia.
Nella nostra pratica clinica, la cura termale di Ischia può offrire vantaggi derivanti:
- dalla cura termale vera e propria,
- dalla sottrazione all’abituale ambiente di vita e di lavoro,
- dalle influenze dei climi marino e collinare.
Da secoli l’Isola d’Ischia rappresenta un patrimonio di bellezza e benessere che ancora oggi è riconosciuto in tutto il mondo.
In conclusione, le acque termali di Ischia rappresentano una risorsa preziosa per la salute ed il benessere dell’individuo, grazie alla loro composizione unica ed alle loro proprietà curative e preventive.
Spero che questa presentazione abbia suscitato il vostro interesse e che siate motivati ad approfondire le meraviglie dell’isola di Ischia e delle sue acque termali.
Dott. Stefano Bizzarro Medico Specialista in Microbiologia e Virologia. Specialista Ambulatoriale in Patologia Clinica. Master di 2° livello in Management, Coordinamento e Gestione delle Risorse Umane nelle Strutture Sanitarie. Direttore Sanitario e Responsabile del Personale delle Strutture Termali dell’isola di Ischia dove ha operato. Leggi altri articoli dello stesso autore… |
Disclaimer Le informazioni fornite in questo articolo, sono di natura generale e a scopo puramente divulgativo e non possono sostituire in alcun modo il consiglio di un medico abilitato (cioè un laureato in medicina abilitato alla professione) o, nei casi specifici, di altri operatori sanitari (odontoiatri, infermieri, farmacisti, fisioterapisti, e così via). Le nozioni e le eventuali informazioni su procedure mediche, posologie e/o descrizioni di farmaci, di integratori alimentari o di ingredienti d’uso, presenti nei testi hanno unicamente un fine illustrativo e non consentono di acquisire la manualità e l’esperienza indispensabili per il loro uso o la loro pratica. |
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